La Stroke Unit è concretamente impegnata in una serie di studi volti al miglioramento delle conoscenze sulle malattie cerebrovascolari. Tra i progetti di ricerca in corso segnaliamo:
Neuroimaging avanzato nella gestione acuta dello stroke ischemico: dalla finestra temporale alla finestra di parenchima
L’obiettivo dello studio è quello di valutare l’applicazione della TC-perfusione nell’individuazione di parametri neuroradiologici in grado di predire (prima dell’intervento terapeutico) l’outcome dei pazienti con stroke ischemico acuto candidabili alla procedura di rivascolarizzazione (trombolisi endovena e/o trombectomia meccanica) entro la classica finestra terapeutica di tempo.
Terapia in acuto dell’ictus ischemico lieve
Nel caso di ictus particolarmente gravi, il bilancio rischio/beneficio dell’intervento terapeutico di rivascolarizzazione (rtPA e/o trombectomia meccanica) tende a favorire una scelta a favore dell’intervento, nei casi di ictus lieve, la scelta è più complessa. Esiste incertezza su quale sia la scelta terapeutica migliore per l’ictus ischemico lieve. L’obiettivo dello studio è quello di valutare (in modo osservazionale) la sicurezza e l’efficacia delle terapie di rivascolarizzazione nell’ictus ischemico lieve.
Treat_CCM: Propranolol in Cerebral Cavernous Malformation
La Malformazione Cerebrale Cavernosa (CCM) è una malattia di origine congenita o sporadica caratterizzata dalla presenza di lesioni angiomatose (chiamati comunemente angiomi) isolate o multiple. Gli angiomi possono causare cefalea ricorrente, crisi epilettiche, deficit neurologici focali ed emorragie. Ad oggi, l’unico trattamento terapeutico disponibile è legato all’eradicazione chirurgica (o tramite radiochirurgia stereotassica) della lesione angiomatosa. È necessario trovare un trattamento medico (farmacologico e non invasivo) che possa limitare la progressione della malattia e diminuire il carico di eventi clinici avversi. Il propranololo è un farmaco sicuro che si è dimostrato efficace nel trattamento dell’emangioma cutaneo infantile; sono già stati descritti casi che hanno documentato la sua efficacia anche nei casi di CCM. L’obiettivo dello studio è quello di verificare se il trattamento prolungato con propranololo è in grado di migliorare l’outcome clinico ed il carico lesionale in pazienti con CCM familiare.
Angiopatia cerebrale amiloidea
L’angiopatia cerebrale amiloidea (CAA) è frequentemente diagnosticata (in assenza di un campione istologico) tramite dei criteri neuroradiologici applicabili in Risonanza Magnetica (RM). Recentemente sono stati anche proposti dei criteri neuroradiologici basati su studi TC, ma la loro applicazione non è ancora stata validata per la pratica clinica quotidiana.
Questo studio si propone di confrontare la presenza dei biomarcatori in RM con quelli in TC, esplorando l’affidabilità di questi ultimi. I risultati di questo studio osservazionali potranno essere utili in tutti i pazienti con sospetta CAA non in grado di eseguire una RM (protesi metalliche, claustrofobia, portatori di pace-maker).
Malattia da piccoli vasi in TC e previsione dell’outcome dopo emorragia cerebrale
La prognosi dei pazienti con emorragia cerebrale può essere stimata in fase acuta con degli score prognostici clinico/radiologici; il più utilizzato è l’ICH score. L’emorragia intraparenchimale può essere espressione della malattia da piccoli vasi ma non è noto se la presenza dei biomarcatori in TC della malattia da piccoli vasi (lacune, leucoaraiosi, atrofia) può migliorare la capacità prognostica dell’ICH score nei casi di emorragia intraparenchimale. Questo studio ha come obiettivo quello di valutare (e quantificare) la presenza dei biomarcatori in TC della malattia dei piccoli vasi nei pazienti con emorragia cerebrale con il fine ultimo di valutare se la loro aggiunta all’ICH score è in grado di migliorare la capacità prognostica dello score da solo.
Malattia da piccoli vasi in RM: applicazione nei casi di emorragia cerebrale
La malattia da piccoli vasi è un tipo di malattia diffusa del sistema nervoso centrale che riconosce diverse varianti. Le due più frequenti sono la arteriopatia ipertensiva e l’angiopatia amiloide. Il Total SVD score e il CAA score sono due punteggi neuroradiologici compositi basati sulla risonanza magnetica costruiti per catturare preferenzialmente (rispettivamente) il carico di malattia da piccoli vasi correlato alla presenza di arteriopatia ipertensiva e all’angiopatia amiloide. I casi di emorragia intraparenchimale in sede profonda (non-lobare) sono più spesso legati alla arteriopatia ipertensiva, mentre i casi di emorragia lobare sono più spesso legati all’angiopatia amiloide. Tuttavia l’associazione tra la gravità dei due punteggi e la sede dell’emorragia non è mai stata valutata in fase acuta in pazienti con emorragia intraparenchimale. Questo studio ha come obiettivo quello di applicare (in fase acuta/subacuta) i due score in una popolazione di pazienti con emorragia intraparenchimale (lobare e non-lobare) in modo da valutare l’associazione tra la gravità degli score e la sede dell’ematoma. I risultati di questo studio potrebbe validare l’applicabilità del Total SVD score e del CAA score nell’individuare (e quantificare) preferenzialmente due tipi diversi di malattia da piccoli vasi, con delle ricadute concrete soprattutto nell’ambito della ricerca clinica.
Diffusion Tensor Imaging (DTI) ed Emorragia intraparenchimale
Specifiche sequenze in diffusione basate su studi di risonanza magnetica (chiamate diffusion tensor imaging- DTI) sono in grado di visualizzare alterazioni microstrutturali dell’encefalo anche in sedi dove le normali sequenze di risonanza magnetica non vedono alterazioni significative. L’applicazione di queste specifiche sequenze sono già diffuse in diversi ambiti della neurologia, ma il loro impiego nell’ambito delle malattie cerebrovascolari è ancora in fase embrionale. I membri della Stroke Unit seguono diversi studi basati sulla DTI nei pazienti con malattia cerebrovascolare.