PROGETTO MITOFUSINA2

Sviluppo di una strategia di terapia genica per la

malattia di Charcot-Marie-Tooth di tipo 2A (CMT2A)

 

L’Associazione Progetto Mitofusina2 onlus sostiene, ormai da diversi anni, questo progetto, sotto la responsabilità scientifica della Prof.ssa Stefania Corti, del Prof. Giacomo Pietro Comi e del Prof. Nereo Bresolin, ricercatori e neurologi del “Centro Dino Ferrari” dell’Università degli Studi di Milano.

Il progetto coinvolge un team di giovani ricercatori, biologi e biotecnologi, guidati nella parte sperimentale dalla Dott.ssa Federica Rizzo dell’Università degli Studi di Milano e della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

La preziosa collaborazione con l’Associazione Progetto Mitofusina2 onlus si è rafforzata nel tempo, costruendo ponti tra la scienza e la società civile per sensibilizzare verso questa malattia rara per la quale ad oggi non esiste una cura né un’assistenza adeguata. Le attività organizzate sono state e saranno molteplici, sempre in spirito di collaborazione e solidarietà.

L’associazione Progetto Mitofusina2 onlus organizza il “Pranzo del Sorriso” il prossimo 10 settembre. Leggi i dettagli.

PATOLOGIA

La malattia di Charcot-Marie-Tooth di tipo 2A (CMT2A) è una patologia genetica causata da mutazioni nel gene della Mitofusina 2 (MFN2) che porta al malfunzionamento della proteina Mitofusina 2, localizzata nella membrana esterna di un organello cellulare, essenziale per la sopravvivenza delle cellule e per il loro corretto funzionamento, il mitocondrio. A livello clinico, la malattia si manifesta con la degenerazione dei neuroni motori e sensitivi, che comporta una progressiva debolezza agli arti, atrofia muscolare e perdita della sensibilità. Ad oggi, purtroppo non è disponibile nessuna terapia risolutiva per questa malattia.

La strada per arrivare ad una terapia traslabile in clinica è sicuramente molto lunga. E’ importante considerare questo percorso non in maniera rettilinea, ma circolare: la collaborazione tra i pazienti, i medici e i ricercatori è davvero essenziale.

Cattura

 

A CHE PUNTO SIAMO CON LA RICERCA?

La ricerca svolta fino ad oggi dal nostro Laboratorio (Laboratorio di Cellule Staminali Neurali) è stata recentemente pubblicata, sulla rivista Human Molecular Genetics. La riprogrammazione di cellule mature, ottenibili con una semplice biopsia cutanea, in cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) offre la possibilità di ottenere cellule paziente specifiche tipicamente affette nella patologia, ma impossibili da ottenere in altro modo. In questo studio, sfruttando questa strategia, è stato possibile generare il primo modello in vitro di CMT2A. Abbiamo infatti generato diverse linee di iPSC da pazienti CMT2A e ne abbiamo dimostrato il differenziamento in motoneuroni, uno dei tipi cellulari affetti nella malattia. I motoneuroni ottenuti mostravano una riduzione globale del contenuto dei mitocondri ed una loro alterata localizzazione all’interno della cellula, senza differenze significative in termini di sopravvivenza e allungamento assonale.

Questo studio ha contribuito ad approfondire i meccanismi molecolari alla base della patologia attraverso la generazione di un modello in vitro di CMT2A utilizzabile in futuro anche per identificare possibili nuovi bersagli terapeutici.

COSA CI PROPONIAMO DI FARE?

Accanto allo studio delle cause della patologia, il nostro progetto di ricerca ha lo scopo di sviluppare un possibile approccio terapeutico per la CMT2A, attualmente non disponibile. Ad oggi, la terapia genica rappresenta una promettente strategia in quanto finalizzata a correggere la causa genetica alla base della malattia stessa. Questo tipo di strategia sta dando risultati molto promettenti in trial clinici per altre patologie neuromuscolari, come l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA). Ci proponiamo di utilizzare lo stesso tipo di approccio per la CMT2A.

Tuttavia, nel caso della CMT2A, non solo la mancanza del gene “sano”, ma anche la presenza della proteina MFN2 malata sono la causa stessa della patologia. Non è sufficiente quindi reintrodurre il gene “sano”, ma è necessario anche spegnere quello malato.

In particolare, ci proponiamo di valutare l’efficacia di questa strategia terapeutica nel modello in vitro paziente specifico, generato nel lavoro già pubblicato, e nel modello in vivo della patologia. Il progetto sarà sviluppato come segue:

Valutazione dell’impatto della strategia terapeutica nel modello in vitro di malattia 

Valuteremo l’efficacia di questa strategia terapeutica nei motoneuroni paziente specifici,   precedentemente differenziati dalle iPSC, osservando ogni modifica del fenotipo   patologico dopo il trattamento.

Modello

Valutazione dell’impatto della strategia terapeutica nel modello in vivo di malattia

Valuteremo l’efficacia di questa strategia terapeutica nel modello murino di CMT2A (MitoCharc1), l’unico attualmente disponibile in grado di riprodurre la patologia. In particolare, considereremo ogni modifica del fenotipo patologico dopo il trattamento.Modello-1

Dati preliminari-nostri lavori sulla CMT2A pubblicati su riviste scientifiche internazionali

dati-1dati-2Dati-3




Contattaci