L’atrofia muscolare spinale (SMA) è una malattia neuromuscolare progressiva causata da mutazioni nel gene della sopravvivenza motoneuronale 1 (SMN1), a cui conseguono bassi livelli di proteina SMN funzionale. È caratterizzata dalla degenerazione dei motoneuroni α delle corna anteriori del midollo spinale con conseguente debolezza muscolare progressiva ed exitus precoce dei pazienti.
SMN interagisce oltre che con sé stessa anche con altre proteine per formare un complesso che svolge un ruolo nell’assemblaggio delle ribonucleoproteine. SMN è modificato da SUMO (Small Ubiquitin-like Modifier), ma non era noto, fino ad ora, se la sumoilazione fosse necessaria per le funzioni di SMN che sono rilevanti per la patogenesi della SMA. Giulietta Riboldi e Irene Faravelli (co-primi autori, Università di Milano) e colleghi (Paola Rinchetti, Università di Milano, nel team) mostrano che l’inattivazione di un motivo che interagisce con SUMO (SIM) altera la distribuzione subcellulare di SMN, l’integrità del suo complesso e la sua funzione nella biogenesi di piccole ribonucleoproteine nucleari.
L’espressione di un mutante di SMN inattivato in SIM in un modello murino di SMA è in grado di estenderne leggermente il tasso di sopravvivenza con correzione parziale dei deficit motori. Questi risultati suggeriscono che la sumoilazione è importante per il corretto assemblaggio e funzione del complesso SMN e che la perdita di questa modifica post-traduzionale compromette la capacità di SMN di correggere i deficit selettivi nel circuito sensitivo-motorio in modelli murini transgenici SMA. Questi dati indicano un nuovo meccanismo patologico che potrebbe essere un utile target per lo sviluppo di nuove terapie complementari SMN-indipendenti per la SMA.
Questo lavoro nasce da una stretta collaborazione tra il gruppo del Prof. Francesco Lotti della Columbia University e quello della Prof. Stefania Corti, Centro Dino Ferrari, Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
I risultati di questo studio sono stati pubblicati nel numero di agosto della rivista di alto profilo Nature Communications.
Per altre informazioni:
Dott.ssa Giulietta Riboldi, MD, PhD (Dottorato presso UNIMI, già specializzando in neurologia UNIMI/Policlinico)
Dott.ssa Irene Faravelli, MD, (dottoranda UNIMI, già specializzando in neurologia UNIMI/Policlinico)
Dott.ssa Paola Rinchetti, PhD, (ricercatrice post-doc UNIMI, già borsista Policlinico)
Prof. Stefania Corti, MD, PhD, Professore Associato di Neurologia UNIMI; Neurologo Policlinico
Centro Dino Ferrari, Dipartimento di Fisiopatologia e Trapianti
(DEPT), Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico,
Tel. +39 02 55033817;
Giulietta.riboldi@unimi.it
Irene.faravelli@unimi.it
Paola.rinchetti@unimi.it
stefania.corti@unimi.it
Articolo:
“Sumoylation regulates the assembly and activity of the SMN complex” by Giulietta Riboldi, Irene Faravelli, Takaaki Kuwajima, Nicolas Delestrée, Georgia Dermentzaki, Mariangels De Planell-Saguer, Paola Rinchetti, Le Thi Hao, Christine Beattie, Stefania Corti, Serge Przedborski, George Mentis, and Francesco Lotti [Paper #NCOMMS-20-22248B]. doi: 10.1038/s41467-021-25272-5
Nella foto: in alto a sinistra: Giulietta Riboldi, in alto a destra: Irene Faravelli, in basso a sinistra: Paola Rinchetti, in basso a destra: Stefania Corti.